La pressione arteriosa è, sia per gli animali che per gli umani, un dato che esprime e permette di valutare l’integrità e funzionalità del sistema cardiocircolatorio, e si riferisce proprio alla pressione che il sangue esercita sui vasi sanguigni.
La pressione arteriosa media normale nel gatto va da una minima di 70/80 mmHg ad una massima di 160 mmHg.
Partendo, quindi da questi parametri, grazie ad un monitoraggio frequente della pressione effettuato con strumenti molto simili a quelli utilizzati in medicina umana, ossia un manicotto che circonda la coda o la zampa, possiamo tenere sotto controllo la situazione e riscontrare situazioni estreme di pressione alta o bassa.
Durante la misurazione della pressione, è importante che il gatto sia calmo e in tranquillità, poiché condizioni di agitazione e stress potrebbero falsare i risultati. Il padrone potrà rimanere accanto al proprio micio per farlo stare più sereno e si può anche lasciarlo all’interno del trasportino, evitando di traumatizzarlo ulteriormente.
L’ipertensione , o pressione alta, è piuttosto frequente nei gatti adulti/anziani, ma purtroppo si tratta di una patologia sotto-diagnosticata, ossia non mostra sintomi fino a che non è già grave.
Questa è spesso provocata da altre malattie come insufficienza renale, diabete mellito, obesità, ipertiroidismo, o altre malattie metaboliche.
Gli organi che ne subiscono le conseguenze maggiori sono gli occhi, il sistema nervoso, i reni e il cuore.
Nel caso che durante una visita venga diagnosticata, si deve subito procedere con una terapia adeguata, atta a far rientrare la situazione sotto controllo, e cercando di individuarne la causa primaria.
In caso di ipertensione, oltre ai farmaci, saranno necessarie anche delle modifiche nello stile di vita: il gatto dovrà muoversi di più, ridurre il peso corporeo e avere un’alimentazione adeguata.
Ecco che, però, in caso di sovradosaggio di alcuni farmaci, può anche comparire la condizione contraria, e ugualmente pericolosa: l’ipotensione, o pressione bassa.
Questa potrebbe essere però causata anche da stati di shock o emorragie.
Ricordate che, come per ogni patologia, e come diciamo sempre, la prevenzione è sempre la prima “cura”.